Veri falsi o sintetici?

23.10.2017

I diamanti sono le pietre più preziose e ambite di tutti i tempi, ma anche le più emulate. Ecco un vademecum per riconoscere le imitazioni ed evitare truffe.



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Il diamante naturale è la gemma per eccellenza, simbolo di purezza e di forza. Il nome deriva dal greco antico "Adams" e significa "indistruttibile". Infatti è carbonio puro, cristallizzato a pressioni tra 25 mila e 70 mila chili per centimetro quadrato e a temperature tra 1500 e 2000 gradi. Con le tecniche minerarie moderne, per estrarre un carato di diamanti si devono lavorare circa 5 tonnellate di roccia. Ecco perché possiamo affermare che un diamante è rarissimo e che lo sarà sempre di più. Ecco perché il valore del diamante naturale cresce nel tempo e perché oggi più che in altri tempi rappresenta un ottimo investimento.




Ma attenzione alle imitazioni. Il mercato sta modificando l'offerta di pietre preziose naturali introducendo gradatamente gemme sintetiche, non solo per i costi esorbitanti delle estrazioni, ma anche come risposta alle politiche internazionali contro i cosiddetti diamanti insanguinati, merce di scambio di guerre cruente soprattutto in Africa. Nell'immaginario collettivo le polemiche sui diamanti insanguinati hanno fatto breccia, tanto da dar vita ad una nuova domanda di mercato di pietre sintetiche di laboratorio. Una nuova domanda favorita anche dalla presenza di star del calibro di Leonardo di Caprio, che insieme ad alcuni protagonisti della Silicon Valley (ormai due anni fa) ha investito nella Diamond Foundry una start up con sede a Santa Clara, che riesce a creare diamanti purissimi proprio come quelli naturali, "puri" anche dal punto di vista etico.

DIAMANTI SINTETICI

Che cos'è un diamante sintetico? È una gemma prodotta attraverso un processo tecnologico, al contrario delle pietre preziose naturali che vengono prodotte attraverso un processo di natura geologica. Quello sintetico è anche conosciuto come diamante HPHT (High - Pressure, High - Temperature), o diamante CVD (Chemical Vapor Deposition), sigle che ne definiscono il metodo produttivo. Si tratta di un prodotto artificiale che ha proprietà chimiche, fisiche ed ottiche identiche a quelle dei diamanti naturali e che si classifica nella classe dei diamanti privi di azoto. È possibile distinguerlo da quelli naturali solo attraverso un esame spettroscopico nella lunghezza d'onda dell'infrarosso, ultravioletto, o raggi X.


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La vera, concreta e inconfutabile differenza è quindi il valore economico: un diamante sintetico vale meno della metà di una gemma naturale. "Non siamo contrari per principio ai diamanti sintetici - afferma Maurizio Spoldi, ceo di DSC - ma riteniamo che il mercato italiano non sia pronto per commercializzarli in modo corretto, perché sia a livello legislativo che professionale non ci sono ancora le condizioni per tutelare il consumatore finale".