
Mai più senza certificazione
23.10.2018
Diamanti sintetici venduti per naturali, listini gonfiati da tante e ingiustificate commissioni. Troppi scandali, troppa poca trasparenza, troppe truffe. Bisogna correre ai ripari.
Federcontribuenti, associazione a tutela dei consumatori che sta gestendo il risarcimento della truffa della vendita dei diamanti, che ha coinvolto anche alcune banche in Italia, continua la sua campagna di sensibilizzazione e avverte: "I prodotti come bene rifugio proposti e venduti dalle banche nell'ultimo ventennio si sono dimostrati un vero e proprio raggiro".
I raggiri continuano e la cronaca continua a registrare casi di vendita di diamanti contraffatti. Ecco due esempi: ad aprile ad Aversa, le forze dell'ordine sono riusciti ad intervenire proprio durante la fase di trattativa di vendita arrestando così i truffatori che stavano vendendo pietre blisterate con certificati di garanzia contraffatti. A Palermo un uomo di 50 anni e due suoi complici sono stati denunciati per aver spacciato pietre come diamanti ad un 60enne di Canicattì. I malviventi sono fuggiti proprio con la scusa di andare a prendere il certificato di garanzia in questo caso, inesistente.
Che cosa fare?
"Mai comprare senza certificazione - afferma Maurizio Spoldi, CEO di DSC - mai più investire senza il parere di un consulente esperto che possa dimostrare di essere un operatore del settore in regola con tutte le normative vigenti in Italia. Ad occhio nudo non c'è alcuna differenza tra un diamante naturale, uno sintetico o una pietra contraffatta sigillata. Ecco perché è fondamentale il coinvolgimento di un esperto: macchinari specializzati, tecnica ed etica sono imprescindibili per accompagnare chi vuole acquistare consapevolmente una pietra preziosa o un gioiello. Ma attenzione: non un certificato qualsiasi: ogni pietra deve avere una ‘carta di identità', il certificato gemmologico, che deve essere redatto da Istituti internazionali di comprovata autorevolezza."