Il valore dei diamanti, istruzioni per l'uso

31.05.2018

Come viene calcolato il prezzo al cliente finale? Quali sono i servizi aggiuntivi? Come leggere correttamente le quotazioni e i listini internazionali?


Rispondere a queste tre semplici domande non sembra essere semplice. Nonostante i reportage televisivi, le inchieste giudiziarie, le sentenze e i ricorsi al TAR, c'è ancora molta confusione sul valore dei diamanti e su come viene definito il prezzo di mercato. "In realtà - afferma Maurizio Spoldi, ceo di DSC, Diamond Service Company - non è difficile. Basterebbe che per gli investimenti tutti gli operatori avessero come riferimento il LISTINO RAPAPORT, l'unico strumento riconosciuto in tutto il mondo per autorevolezza, precisione e affidabilità. Su quel listino, che dettaglia le quotazioni delle singole pietre per ognuna delle CARATTERISTICHE DELLE 4 C, deontologicamente si può aggiungere solo un 10%. Tutto il resto è opinabile."


/media/Foto 28-02-18, 15 18 50.jpgIl Rapaport diamond porta di nome del suo "inventore" Martin Rapaport, operatore olandese del mercato dei diamanti, fondatore, nel 1976, del Rapaport Group di Anversa. Rapaport "inventò" il listino prezzi che rappresenta lo standard oggettivo per la quotazione dei diamanti. Il Gruppo Rapaport è tutt'ora il leader dell'informazione sul mercato dei diamanti, un riferimento indispensabile per tutti gli operatori dell'industria dei diamanti e dei gioielli non solo per le quotazioni. Il prezzo dei diamanti venduti nelle banche fino a qualche tempo fa non rispettavano gli equilibri del listino Rapaport. La somma pagata da increduli clienti di quelli istituti finiti nell'occhio del ciclone - 120mila italiani che, negli ultimi anni, hanno comprato diamanti in banca per oltre due miliardi di euro - era maggiorato di percentuali ben più alte (fino al 40% in più), a giustificazione dei servizi offerti da vari soggetti della filiera di intermediazione: dalle società di investimenti in diamanti, nate per approvvigionare le banche, alle assicurazioni. Una filiera un po' troppo lunga e alquanto discutibile.


La cronaca dei fatti: a settembre del 2017 l'Antitrust ha comminato sanzioni per oltre 15 milioni; molti operatori hanno fatto ricorso al TAR, ma, per esempio Banca Intesa Sanpolo e Unicredit, hanno avviato le procedure di restituzione integrale. E la questione leale è ancora in corso.

Che gli investimenti in diamanti siano uno strumento per i risparmiatori prudenziali non è mai stato messo in discussione. Il problema è affidarsi non a grandi strutture, ma a consulenti che garantiscono le scelte suggerite con un rapporto personalizzato che dura nel tempo e non si esaurisce al momento della vendita delle pietre. "Siamo consapevoli che quanto è accaduto ha contributo ad aumentare incertezze e diffidenze tra i risparmiatori", dice Spoldi. "Ma investire in diamanti è ancora una scelta saggia, se fatta con consapevolezza e conoscenza dei dettagli. DSC Investment assiste il cliente in tutto il percorso di acquisto in modo trasparente e con documentazione certificata, assicura un deposito sicuro e ricolloca il diamante in caso di disinvestimento. Tutto nella massima trasparenza. Ben vengano Codici di Condotta e Organismi di Conciliazione. Un controllo delle procedure contribuirà a riconquistare la fiducia dei risparmiatori e a far ripartire gli investimenti in materie prime".